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In allegato troverete il Bilancio Contabile 2022 del Clirt

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Sabato 01 aprile 2023 alle ore 9,30 

Assemblea generale dei soci del CLIRT, Comitato Libera Informazione RadioTelevisiva  presso la sala Brunello dell’Oratorio Parrocchiale di Torri di Quartesolo (Via Roma)
In allegato troverete invito e regolamento elettorale del Consiglio Direttivo
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Cari soci/e,

pubblichiamo l’ultima interrogazione che l’ eurodeputata Mara Bizzotto ha presentato alla Commissione Europea prima di lasciare Bruxelles per insediarsi come Senatrice nel Parlamento Italiano.

La scrivente chiedeva l’opinione della Commissione in merito alla possibilità di sospensione momentanea o totale del canone Rai dalla bolletta elettrica, visto anche il pesante fardello che le bollette energetiche negli ultimi mesi scaricano sugli utenti.

Stiamo attendendo una risposta dalla Commissione anche se, notizia di questi giorni, il governo manterrà il canone Rai in bolletta.

A nostro avviso, come andiamo dicendo da tempo ai soci che ci interrogano a riguardo, i tecnici ministeriali non hanno idea di dove trasferire il canone senza perdere un centesimo del gettito tributario.

Sicuramente ci sembra non intendano ritornare al vecchio sistema disdetta di prima del 2016, che ci ha visti protagonisti nell’assistenza, nella compilazione e nella spedizione della documentazione per i nostri soci.

Comprendiamo che il dossier Rai sia quanto mai delicato per innumerevoli motivi, ma siamo altresì sicuri che sia arrivato il momento di una profonda rivisitazione e riforma di tutti gli aspetti del cosiddetto Servizio Pubblico.

Augurando buon lavoro alla Senatrice Bizzotto, che siamo certi, continuerà , unica, ad ascoltare ed accogliere le nostre istanze, ricordiamo ai nostri soci che qualora vi fossero novità saranno immediatamente rese note nei nostri canali informativi.

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Auguriamo Buone ferie

L'ufficio di Torri di Quartesolo rimarrà chiuso per ferie dal
1 agosto a Lunedì 29 agosto 
Riaprirà regolarmente Martedì 30 agosto 2022
 
L'ufficio di Marostica sarà chiuso per ferie da Lunedì 1 agosto al 28 agosto.Riaprirà regolarmente Lunedì 29 Agosto 2022
BUONE FERIE
 
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In allegato troverete il Bilancio Contabile 2021 del Clirt 

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Convocazione Assemblea Generale dei Soci del CLIRT, presso la

Sala Brunello dell'Oratorio Parrocchiale di Torri di Quartesolo (Via Roma) il giorno

SABATO 2 APRILE 2022 ALLE ORE 9.30

(vedi file in allegato)

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Di seguito troverete la diretta televisiva del 25 febbraio 2022 

andata in onda su Canale Italia 83
dove era ospite il nostro Prof.Avv.to Torquato G. Tasso
Buona visione.
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Gli Orari dell'Ufficio al pubblico di Torri di Quartesolo

in vigore dal 1 Marzo 2023 saranno i seguenti :

 

MATTINA

POMERIGGIO

LUNEDì

CHIUSO

CHIUSO

MARTEDì

9.00 / 12.00

14.00 / 18.00

MERCOLEDì

9.00 / 12.00

14.00 / 18.00

GIOVEDì

9.00 / 12.00

14.00 / 18.00

VENERDì

CHIUSO

CHIUSO

SABATO

09.00 / 12.00

CHIUSO

 

Gli Orari dell'Ufficio al pubblico di MAROSTICA

in vigore dal 1 Marzo 2023 saranno i seguenti :

 

MATTINA

POMERIGGIO

LUNEDì

9.00/12.00

14.00/18.00

MARTEDì

9.00 /12.00

14.00/18.00

MERCOLEDì

9.00/12.00

14.00/18.00

GIOVEDì

9.00/12.00

14.00/18.00

VENERDì

CHIUSO

CHIUSO

SABATO

9.00 12.00

CHIUSO

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LE CONTRADDITTORIE AMNESIE DELLA RAI AL CONCERTO DI CAPODANNO DELLA FENICE

A Capodanno si è tenuto l’ormai tradizionale concerto della Fenice esempio di intelligente rivendicazione dell’importanza della tradizione culturale italica. Il Concerto si svolge in una cornice prestigiosa, la Fenice, con una carrellata di arie, duetti e passi corali dal repertorio operistico italiano che l’Italia esporta in tutto il mondo e che il mondo affascina. Operazione culturale certamente molto pregevole che si conclude, come ogni anno, con il brindisi "Libiam ne' lieti calici" dalla Traviata di Giuseppe Verdi, con cui l’orchestra coinvolge anche il pubblico presente, che accompagna, con il proprio ritmato battito di mani, l’esibizione.
La RAI, purtroppo, è riuscita a rovinare anche questo.
Per rispettare i tempi del palinsesto, ha letteralmente tagliato il bis del celeberrimo brindisi del soprano, Pretty Yende, proprio nel momento dell’acuto, per dare spazio alla pubblicità.
A questo punto un’inevitabile riflessione.
Se l’episodio è già di per sé segno di un’ingiustificata (e ingiustificabile) greve mancanza di sensibilità artistica e culturale, lo stesso si pone in contraddizione proprio con i presupposti giuridici del canone Rai e, quindi, con quello che dovrebbe essere il modus operandi della RAI.
La Corte Costituzionale, con sentenza n. 284/2002, ha infatti chiarito che il canone radiotelevisivo costituisce in sostanza un’imposta di scopo, che viene giustificata dal fatto che la RAI è chiamata a svolgere un servizio pubblico essenziale a carattere di preminente interesse generale, avente la finalità di ampliare la partecipazione dei cittadini e concorrere allo sviluppo sociale e culturale del Paese, come precisa l’art. 1 della legge n. 103 del 1975.
La stessa Corte, però, aggiunge che “Il finanziamento mediante il canone consente, e per altro verso impone, al soggetto che svolge il servizio pubblico (…) di adeguare la tipologia e la qualità della propria programmazione alle specifiche finalità di tale servizio, non piegandole alle sole esigenze quantitative dell’ascolto e della raccolta pubblicitaria, e non omologando le proprie scelte di programmazione a quelle proprie dei soggetti privati che operano nel ristretto e imperfetto "mercato" radiotelevisivo”.
In sintesi, il canone si giustifica perché la RAI deve svolgere un servizio pubblico e questo servizio deve essere svolto, senza piegarsi alle esigenze della raccolta pubblicitaria e senza omologarsi alla programmazione dell’imperfetto mercato radiotelevisivo.
L’episodio del Capodanno veneziano è invece l’ennesima riprova dell’evidente contraddizione che vive la RAI. La stessa viene alimentata dall’imposta pagata dai cittadini perché dovrebbe garantire una programmazione di qualità, senza piegarsi alle logiche commerciali, ma nella concretezza dei fatti, interrompe goffamente una prestigiosa rappresentazione teatrale di qualità proprio per dar spazio alla pubblicità, cedendo in maniera ancora più fragorosa alle logiche commerciali.
Forse si dovrebbe rivedere qualcosa nell’attuale gestione del servizio pubblico radiotelevisivo e nel suo contraddittorio rapporto con il mercato pubblicitario.
Anzi. È sempre più urgente.
 
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