Disdetta canone RAI

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e assistenza post disdetta

Nella legge di stabilità 2016 il governo ha voluto inserire un profondo cambiamento alla riscossione del canone televisivo trasformandolo definitivamente in un’imposta.
Il testo della legge dispone l’eliminazione della parola “utilizzo” e la conservazione del termine “detenzione” nell’articolato normativo, e quindi sancisce l’obbligo da parte di chi “detiene” comunque un televisore, anche inutilizzato di pagare la cifra indicata per il sostentamento del servizio pubblico (RAI).

 

La nuova norma inoltre allarga la presunzione di detenzione dell’apparecchio, oltre che alla presenza sul tetto di un’antenna televisiva anche all’allacciamento a un’Utenza Elettrica, presente ovviamente in ogni casa.

Un’altra novità riguarda anche il modo con cui avverrà il pagamento. L’utente dovrà provvedere al pagamento del canone in forma rateizzata nella misura di 10 euro il mese, somma che sarà inserita all’interno della bolletta elettrica.
La conseguenza di tutto questo è che dal 1° gennaio 2016 non sarà più possibile chiedere la suggellazione dell’apparecchio televisivo (la disdetta), da parte di chi, pur detenendolo, non intenda più utilizzarlo, proprio grazie al fatto che si paga solo per la detenzione e non più anche per l’utilizzo. La normativa approvata il 23 dicembre scorso dalla Camera dei Deputati e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre, concede, unicamente a coloro i quali non siano detentori di apparecchio televisivo, di comunicare all’Agenzia dell’Entrate, attraverso un’autocertificazione, la non detenzione dell’apparecchio e quindi richiedere la propria esclusione dal pagamento del canone.
Va precisato che l’autocertificazione, in caso di dichiarazioni non veritiere, potrà portare a sanzioni penali.
I Decreti Attuativi, che dovevano consentire l’applicazione della legge e dirci se i nostri associati disdettanti restano in attesa di suggellazione o saranno considerati unicamente possessori di apparecchio televisivo e quindi tenuti al pagamento, non sono ancora stati emanati
Erano attesi per la metà di Febbraio e questo ritardo la dice lunga sulle difficoltà che l’applicazione della legge comporta, senza considerare poi la miriade di casi diversi che sarà necessario dipanare.
Il CLIRT comunque si preparerà a dare la propria assistenza ai nostri associati per gli adempimenti necessari sia nel caso sia riconosciuta la disdetta, sia, in caso contrario, per coloro i quali abbiano situazioni particolari da districare e da chiarire con l’Agenzia dell’Entrate a proposito del pagamento in bolletta.

Letto 10337 volte Ultima modifica il Venerdì, 18 Marzo 2016 17:30
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